Il conflitto femoro-acetabolare è una condizione dell’anca in cui l’estremità del femore e l’acetabolo (la “cavità ” del bacino in cui si inserisce il femore) non si muovono in modo armonico. Questo porta a un contatto anomalo tra le superfici articolari, che può causare dolore e, nel tempo, danneggiare la cartilagine o il labbro acetabolare.
I segnali piĂą comuni che possono comparire sono:
dolore all’inguine o nella parte anteriore dell’anca;
fastidio che aumenta con i movimenti di flessione e rotazione (es. salire le scale, accovacciarsi, sedersi a lungo);
rigiditĂ o ridotta mobilitĂ articolare;
in alcuni casi, scrosci o sensazione di “blocco” dell’anca.
Le cause principali del conflitto femoro-acetabolare sono legate a:
anomalie strutturali: piccole alterazioni nella forma del femore (tipo cam) o dell’acetabolo (tipo pincer);
attività sportive o lavorative che sollecitano molto l’anca, specie con movimenti ripetuti di flessione profonda;
predisposizione individuale: in alcune persone il conflitto si manifesta senza una causa precisa, solo per la conformazione naturale dell’articolazione.
Il trattamento può essere conservativo o chirurgico a seconda della gravità e dei sintomi.
Approccio conservativo: la fisioterapia ha un ruolo fondamentale per ridurre il dolore, migliorare la mobilità e rinforzare i muscoli che stabilizzano l’anca.
Fase iniziale: gestione del dolore, esercizi dolci di mobilitĂ e stretching mirato.
Fase intermedia: rinforzo muscolare del core, glutei e stabilizzatori dell’anca per ridurre il carico articolare.
Ritorno all’attività : graduale ripresa dei gesti quotidiani e sportivi, con esercizi di controllo del movimento.
Approccio chirurgico: nei casi più gravi può essere indicata l’artroscopia per rimodellare le superfici articolari. Anche dopo l’intervento, la riabilitazione fisioterapica resta essenziale per un pieno recupero.
Il conflitto femoro-acetabolare è considerato una delle principali cause di artrosi precoce dell’anca negli adulti sotto i 50 anni.
👉 Un consiglio pratico: se pratichi sport che richiedono molta flessione dell’anca (come calcio, danza, arti marziali), alterna gli allenamenti con esercizi di rinforzo dei glutei e del core: riducono il rischio di sovraccarico e aiutano a mantenere l’articolazione più “protetta”.